La tisana di Ippocrate è una raccolta di brevi storie, dal rosa al noir al surreale, che si ispirano a intrecci familiari o a fatti sociali, a momenti vissuti o di pura fantasia.
La brevità è una forma voluta dall’autrice: in un contesto storico dove tutto è precario, dove poco si legge, forse è più efficace il detto in poche parole, la brevità, la storiella da “toccata e fuga” da leggere velocemente in bus o in treno. Così i ventitré racconti qui presentati, al pari dei precedenti raccolti in Il caffè e altre storie, si esauriscono nello spazio della degustazione di un buon caffè o di una tisana d’Ippocrate.
Ma che cos’è la tisana di Ippocrate? Non è altro che il decotto d’orzo, la bevanda che il medico-filosofo Ippocrate, vissuto tra il 460 a.C. e il 377 a.C. e considerato il padre della medicina moderna, usava come rimedio per taluni mali fisici e mentali, tanto da essere per l’appunto nota come la “tisana d’Ippocrate”.
Sono note le proprietà della tisana di Ippocrate: concentrazione e calma. Proprio come questi racconti che, oltre a divertire il lettore, si propongono lo scopo di indurlo a riflettere sui casi della vita, strappandogli a volte un sorriso.