La valigia è il nostro bagaglio di esperienze positive o negative, consce o inconsce, traumi o gioie, ferite o gratificazioni; insomma, il nostro passato nella misura in cui “ce lo portiamo ancora dietro”, magari senza nemmeno saperlo. Lo scopo del libro è aprire quella valigia, guardarci dentro e decidere cosa conservare, cosa buttare via, cosa tenere perché ancora non è il momento di sbarazzarsene ma preparandosi a essere pronti per farlo. La naturopatia ci aiuta in questo perché il percorso proposto passa attraverso l’individuazione e l’analisi delle emozioni persistenti, croniche, che troviamo scavando in questa valigia, e ci viene offerta come metodo per intervenire sui sintomi di malessere derivanti da queste emozioni negative senza però zittirli, bensì “aprendoli”, decifrandoli con delicatezza: dialoghiamo cioè con il sintomo, o meglio con l’emozione che gli sta dietro, mentre lo plachiamo per renderlo gestibile, grazie alla naturopatia e ad altri approcci “gentili”.
Il libro è un manuale che offre un quadro generale: inizia con un’introduzione scientifica sulla struttura del cervello, poi elenca gli strumenti che l’autrice propone, i quali contemplano naturopatia e fitoterapia in varie forme, ma anche per esempio l’iridologia, o l’uso del “grafo” come sistema per decifrare il “contenuto della valigia”, o dei mandala come strumento da associarsi alle terapie che mirano ad incentivare rilassamento e concentrazione, e altro ancora. L’autrice, naturopata e qualificata in tutte queste discipline, le propone abitualmente nelle terapie ai suoi clienti.
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