AE Saggistica - Cultura Memoria Spettacolo - Collana Spazi e Scenari
Il viaggio immaginario nei luoghi del cinema di Ladispoli inizia alla fine degli anni ‘30 con Roberto Rossellini e le sue favole raccontate a Marcellina sulla spiaggia del Castello di Palo. E continua, con i film di Vittorio De Sica, Alessandro Blasetti, Mario Soldati, Alessandro Pietrangeli, Pietro Germi, Mario Monicelli, John Huston, Carlo Verdone, nei luoghi del territorio di Ladispoli, piccolo ma ricco di storia e di natura. Passando per Torre Flavia con la riserva naturale e la sua spiaggia nera, dall'antico Borgo sul mare al grande casale fortificato del Castellaccio, dopo tante storie e avventure, il viaggio si conclude sulla spiaggia del Castello con Matteo Garrone e il suo Pinocchio.
Crescenzo Paliotta torna a parlare della sua citta in una ricostruzione analitica della società e dello sviluppo economico-politico viaggiando attraverso la storia dei luoghi che hanno fatto da scenario ad alcuni dei più famosi e bei film del cinema internazionale.
Nel cinema sapere alto e sapere basso vengono azzerati da una semplice constatazione: la passione. Enzo è un grandissimo appassionato di cinema. La professione, che spesso viene scelta per motivi casuali, talvolta finisce per stancare. E non si vede l’ora di smettere. La passione, invece, ti accompagna per tutta la vita. È la passione che ti spinge a scrivere un libro come questo. La passione ti spinge a voler rovesciare un luogo comune: Ladispoli. (dal Preambolo di C. Siniscalchi)
Chi ama i film, e altrettanto ama Ladispoli, con la sua popolazione (nativi, residenti stabili, ospiti, soggiornanti a breve o a lungo periodo), con il suo sviluppo e particolarissimo destino, troverà nel lavoro di Crescenzo Paliotta pane abbondante per i propri denti. Ma anche chi semplicemente frequenta poco il cinema o non necessariamente si reca in vacanza “alladispoli”, e però ama le trame, le narrazioni, e apprezza lo “spettacolo” e la complessità delle vicende umane (gli eventi politici, i costumi, il vissuto, le azioni) e le dinamiche con cui si evolvono e organizzano nel corso del tempo, troverà in quest’opera innumerevoli stimoli e motivi di interesse. È la prova che le passioni non si improvvisano; che sono loro, più spesso degli “obblighi”, a generare allo stesso tempo conoscenza e divertimento; e non è affatto poco. (dalla Prefazione di F. Di Biagi)
Dello stesso autore: - Ladispoli Immagini e racconti tra Caravaggio e Vanvitelli, D’Annunzio e Rossellini (AltrEdizioni Casa Editrice, 2011)
L'Autore:
Crescenzo Paliotta è nato a Roma e vive a Ladispoli dal 1954 dove svolge l’attività di Medico e dove ha ricoperto il ruolo di Sindaco dal 2007 al 2017. Appassionato di cinema e studioso della cultura e memoria del territorio in cui vive, ha pubblicato il saggio Ladispoli immagini e racconti (AltrEdizioni Casa Editrice, 2011) e, in collaborazione con altri autori I pescatori di Pozzuoli (CISU, 2012) e Ladispoli un lungo viaggio nel tempo (CISU, 2019).
Primo capitoloIntroduzione
L’Etrusca Alsio risorgerà con altro nome: si chiamerà Ladispoli... per chi vedrà questa città nuova, sorgerà nell’anima la visione di future città italiche, sotto il cielo della gloria, al sole della civiltà... (Gabriele D’Annunzio, maggio 1888)
Sarebbe bastata già questa dedica del sommo Vate per prevedere un futuro scenografico per la città che stava nascendo. Peccato che al Poeta non fu chiesto di trovarlo lui un nome più immaginifico di quello di “Città di Ladislao”. Lui, che per inventare nomi, da Cabiria a Rinascente, era un vero genio di creatività.
Comunque, di momenti scenografici ed inventivi Ladispoli ne ha davvero tanti, con una storia che vale la pena di raccontare.
Può allora succedere che io sia quell’amico che vi invita a salire insieme le poche rampe di scale e giungere sul terrazzo dell’edificio grigio, non tanto grande (il palazzo dei ferrovieri), stretto tra i binari della stazione e la strada di Settevene Palo che si immette sull’Aurelia.
E una volta in alto, cominci ad indicarvi: “Proprio qui sotto, tra la stazione di Palo Laziale ed il passaggio a livello che allora si attraversava per arrivare a Ladispoli, nel 1951 Vittorio De Sica girò tutta la parte finale del film “Umberto D”. Lì, verso il mare ed il Castello Odescalchi, nello stesso periodo, Mario Soldati girava le avventure di Zorro e quelle del Corsaro Nero, su un galeone spagnolo ricostruito davanti al Borgo di Palo. E poi lì, all’interno del Parco che vedi a 200 metri da noi, John Huston nel 1964 ambientò il Paradiso Terrestre per il suo grandioso film “La Bibbia”.
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