“Siamo campi / che attendono / la pioggia / dopo la semina.” Ecco il potere delicato e impercettibile della poesia, sospesa tra la vibrazione della Parola e il silenzio.
Le mie parole s’innesta con lievità e rispetto nell'equilibrio senza tempo tra queste due dimensioni. Molto è il detto, ancor più l'evocato. E nel gioco di pieni e vuoti della silloge s’inseguono con linguaggio semplice e immediato poesie d'amore, preghiere, e un vasto caleidoscopio di immagini e di emozioni colte “tra le crepe dell'asfalto”, o “nel fitto / di boschi sassosi”.
Dall'io al noi, un canto libero, dallo stile lineare, per un lettore moderno desideroso di dedicare il proprio prezioso tempo su “parole corte / e lunghi silenzi”. Un filo di luce, partito dalla solitudine meditativa di un pendolare, di un fallito, di un viaggiatore, di un innamorato, di un credente carico di dubbi e di fragilità, rivolto alla coscienza di coloro che cercano conforto nella Parola. Un inno alla bellezza della vita, lo sguardo teso verso quel mistero che da sempre avvolge l'umano destino.