«I due insediamenti vicini di Ronchi e Poveromo costituiscono ancora oggi un’enclave in gran parte preservata, non solo rispetto a un territorio che nel tempo è andato invece trasformandosi e adeguandosi a diverse tipologie di turismo, ma anche come serbatoio di una memoria quasi centenaria di frequentazioni, consuetudini, amicizie fra letterati, artisti, intellettuali, politici che vi hanno soggiornato per anni e hanno lasciato tracce durature della loro presenza.
L’ambiente anche in gran parte si è conservato: il fitto reticolo di stradine, la vegetazione che quasi nasconde le case, i fossi ombrosi che vi si affiancano, alcuni piccoli tratti di dune e di zone paludose, sullo sfondo le bianche Apuane che chiudono l’orizzonte ben visibili dal lungo mare.
Tuttavia purtroppo non tutto è rimasto come prima, per esempio le spiagge sono molto ridotte e colonizzate da stabilimenti balneari, alcuni terreni ed edifici sono stati abbandonati, altri hanno subito pesanti trasformazioni. La seduzione però che questi luoghi esercitano resta forte e colpisce il visitatore come un antico locus amoenus.
Nata nel 1961 da un nucleo di appassionati frequentatori e abitanti del posto la società Amici dei Ronchi e Poveromo si è da allora battuta per la conservazione delle caratteristiche speciali del luogo, e in gran parte vi è riuscita, opponendo ai guasti inevitabili del tempo e dei cambiamenti sociali, l’idea di un ideale rapporto tra natura, memoria e tutela.
Le tracce più vistose di quel passato, anche se discretamente chiuse negli alvei dei giardini, sono le case e ville che a partire dagli anni Venti e fino circa ai Sessanta, coloro che vi hanno soggiornato hanno fatto costruire a opera di eminenti architetti, nel segno di una sintesi a volte ardita tra modernità e tradizione…»
Silvia Carandini – Presidente della Società Amici dei Ronchi e Poveromo
Massimiliano Nocchi, architetto, svolge l’attività professionale nell’ambito dell’architettura degli interni e dell’arredamento, della progettazione architettonica e della pianificazione urbanistica; alcuni suoi progetti sono stati pubblicati su libri e riviste di settore. È docente di Architettura degli interni presso il Politecnico di Milano, dipartimento di architettura e studi urbani; insegna Museografia e progettazione di sistemi espositivi all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino dove dal 2020 tiene anche il corso di Progettazione di interventi urbani e territoriali.
Silvia Nicoli, architetta, laureata con una tesi di rilievo 3D del Serapeo di Villa Adriana, si occupa del patrimonio culturale e della sua divulgazione digitale. Ha collaborato in Italia e all’estero a progetti di pianificazione e disegno urbano. Specializzata in Beni architettonici e del Paesaggio si è dedicata ad interventi di rigenerazione di edifici dismessi. Ha curato la progettazione grafica per enti ed associazioni. Fa parte di Gams, un collettivo di architette ed architetti, che lavora sulle istanze della città e del territorio con i cittadini.