«Con Massimiliano Pelletti la scultura torna ad ‘invadere’ le sale espositive del Museo delle Arti di Catanzaro, dopo la positiva esperienza di Bertozzi & Casoni, i ceramisti emiliani che restituiscono agli oggetti nuova esistenza, donando loro una sorta di nuova vita “eterna”.
Questo importante evento si avvale della collaborazione della Fondazione Rocco Guglielmo, dell’Amministrazione Provinciale di Catanzaro ed è realizzata grazie al prezioso contributo della Galleria Barbara Paci di Pietrasanta.
Gli accoglienti ambienti del MARCA si aprono e si piegano alle esigenze di questa personale, in occasione di Looking Forward to the Past, a cura di Alessandro Romanini, fino al 31luglio 2020. Un percorso scandito da circa trenta opere della sua produzione più recente, nel corso della quale potremo vedere in anteprima anche la serie di sculture concepita appositamente per gli spazi del Museo delle Arti di Catanzaro.
La rassegna si configura come un’occasione particolarmente significativa per riflettere sul percorso artistico di Pelletti, nipote di un bravissimo artigiano del marmo, che sin da piccolo nella sua Pietrasanta ha vissuto la realtà della scultura calata nelle suggestioni dei luoghi. Dopo vari percorsi artistici che lo hanno visto presente con il proprio lavoro in importanti Musei, Istituzioni e Biennali, Pelletti si rimpossessa della scultura riavvalendosi di quel linguaggio classico che da sempre ha respirato nelle botteghe d’arte, ma calato nel contesto innovativo.
Alla scultura è affidato un compito importante, proprio per la generale maggior resistenza dei suoi materiali: trasmettere testimonianze, valori, pagine di storia alle nuove generazioni. Per questo la scelta del MARCA di aprirsi a questo linguaggio artistico è coerente con il percorso avviato negli anni: arricchire le esperienze di dialogo artistico per allargare la platea dei fruitori e incrementare, assieme alla qualità dell’offerta, il fascino di un luogo – pubblico – che vuole essere davvero per tutti.
L’arte è bellezza e deve essere alla portata di tutti. Perché “la bellezza salverà il mondo”.»