Per ogni luce di questa città ci sono mille ombre, mille storie nere.
Storie che non vi faranno dormire
Sta per arrivare il nuovo anno e siete pronti.
La tavola è imbandita, lo spumante in ghiaccio, fuori c’è Bologna: una città piena di luci e voglia di festeggiare.
State già pensando ai vostri buoni propositi: le cose da fare per un nuovo anno finalmente felice; cosa avete messo in lista?
L’amore, quello vero?
La vacanza che avete sempre sognato?
O realizzare quel progetto che finalmente vi renderà ricchi e famosi?
Ma state attenti, per ogni luce di quella città, ci sono mille ombre.
Per ogni vostro pensiero felice ci sono altrettante storie nere.
Lasciatevele raccontare dalle 15 penne oscure degli autori di Morte a Bologna.
GLI AUTORI
Giulia Alberti
Cristiano Biondo
Marco CacciariCarmine Caputo
Eliselle
Massimo Fagnoni
Claudio Guerra
Lorena Lusetti
Sara Magnoli
Luca Martinelli
Fabio Mundadori
Luca Occhi
Francesca Panzacchi
Paolo Panzacchi
Livia Sambrotta
IO SONO DORIAN DUM
Fabio Mundadori
La realtà non esiste.
Esistono diverse percezioni di uno stesso evento.
“Questa è la segreteria telefonica del cellulare di Dorian Dum. Se ascoltate questo messaggio sono già morto.
Quando ero ancora in vita ho sottoscritto un contratto con il gestore telefonico affinché mantenesse attivo questo numero fino a sei mesi dopo l’ultima telefonata ricevuta.
Se ascoltate questo messaggio è possibile che io sia stato ucciso.
Prima della mia scomparsa ho lasciato istruzioni affinché il gestore disattivasse il numero solo qualora fosse stata accertata la mia morte per cause naturali, in caso di conclamato incidente di qualunque genere, o dopo la condanna di un colpevole in caso di morte violenta.
Se ascoltate questo messaggio sono semplicemente morto o, cosa improbabile, scomparso.
Nessuno, a parte il gestore, conosce l’esistenza di questo numero, se lo avete composto lo avete letto per caso su qualche parete, o in un messaggio di SPAM nella posta elettronica o ancora su qualche pezzo di carta scarabocchiato e messo dentro una bottiglia.
Perché questo è un messaggio nella bottiglia: un messaggio di richiesta di aiuto.
Se sono vivo trovatemi, se sono morto trovate chi mi ha ucciso e consegnatelo alle forze dell’ordine.
Potrebbe esservi utile ascoltare i messaggi lasciati da chi ha chiamato prima di voi.
A vostra volta potrete decidere in qualunque momento di richiamare e lasciare un messaggio, oppure diffondere il più possibile questo numero di telefono.
E ricordate: più chiamate verranno ricevute e per più tempo questo numero resterà attivo, maggiori saranno le possibilità di arrestare i colpevoli della mia morte o, cosa improbabile, di ritrovarmi vivo.
Al termine del messaggio vi verranno date delle opzioni guida: ascoltatele e decidete che cosa fare.
Qualunque sia la vostra scelta grazie e buona fortuna.”
Voce impersonale femminile:
– Per riascoltare il messaggio premete il tasto uno.
– Per ascoltare i messaggi lasciati da altri utenti a partire dall’ultimo premete il tasto due.
– Per ascoltare i messaggi lasciati da altri utenti a partire dal primo premete il tasto tre.
– Per lasciare un vostro messaggio premette il tasto quattro.
– Per tornare al menu principale premete il tasto cancelletto.
– Per terminare la telefonata si prega di riagganciare.
– Grazie per aver chiamato.
Diana premette di nuovo il tasto uno: dopo la terza volta che riascoltava il messaggio non riusciva a liberarsi dello sconcerto che l’aveva catturata.
Il numero l’aveva trovato alcuni giorni prima, scritto sulla parete del bagno della discoteca che frequentava più spesso, poco più in basso una frase: “...is God–like”, “è come un dio”.
– Che sbruffone! – aveva pensato sul momento, ma subito dopo, quasi fosse una mano di poker, si era fatto strada in lei il desiderio incontrollabile di “vedere” e senza attendere un minuto di più era corsa a raccontare alle ragazze la scoperta.
– Davvero vuoi chiamare quel numero? – le aveva quasi gridato con voce strozzata Mara.
– Perché no? – l’aveva sostenuta invece Simona con un sorrisetto – Io non troverei mai il coraggio, ma se Diana è tanto curiosa da essere disposta a dare la caccia a questo “dio”.
– Siete così certe che non possa essere invece una “dea”? – insinuò con tono malizioso Miriam – Non credo che un uomo si arrischierebbe a entrare nel bagno delle donne per una bravata simile: i buttafuori da queste parti picchiano duro!
– Forse il messaggio è stato scritto da una donna e riguarda un uomo. – ipotizzò Simona – Qualcuna che si è trovata molto bene. – aggiunse divertita.
– Quindi, il numero potrebbe essere proprio di quella donna – concluse Mara.
– Chi ha scritto la frase è un uomo. – tagliò corto Diana – Scommetto con voi che quando lo troverò, me lo porterò a letto la sera stessa.
Dio o non dio.
Una scommessa non troppo difficile da vincere, Diana era consapevole del fascino che esercitava sugli uomini, e non solo: gran parte del merito andava alle molte ore spese in palestra e in piscina a modellare il corpo.
Quando quella sera aveva lanciato la sfida, tutto si sarebbe aspettata tranne ciò che in quel momento stava ascoltando dal suo cellulare.
Ma era una scommessa.
E lei adorava le scommesse.
Premette il tasto tre.
Voce impersonale femminile:
– Messaggio ricevuto il trentuno dicembre millenovecentonovantanove alle ore ventitré e cinquantanove minuti.
Rumore di gente in sottofondo. Molta, tanta gente.
Coro di voci di ragazzi:
– ...tre, due, uno yeeeeeeeeee buon annoooo
Voce di ragazza:
– ...yeeeeee benvenuto nel nuovo millennio!!!
Voce di ragazzo impastata:
– ...che cazzo dici il nuovo millennio comincia il prossimo capodanno. L’ho letto anche su Focus.
Altra voce di ragazzo alticcio:
– Oh oh… tu da quando leggi Focus? Anzi da quando leggi? Uahahahha, ma poi che parli? Magari questo è schiattato.
Il ragazzo di prima, voce impastata:
– Hei, tu... fottiti! – poi rivolto al telefono – ...ah... uhm... mi spiace se sei schiattato, qui si sta una favola... cioè troppo fico!
Voce della ragazza.
– Eddai un po’ di rispetto per i morti. Vabbè buon anno!!! – Lontano in sottofondo, voce impastata:
– Ma ha detto che forse non è...
Click!