Marina Rocca

Nina

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Prezzo Fiera 15,00

"Nina che perde il senso della vita. Nina che macera dentro. Nina e i suoi fantasmi. Nina che oscilla, che trema e che scappa. Finché non si ritrova sulle sponde lariane del lago di Como. Sente una sensazione di pace. Ed un richiamo che, impossessando-si di lei, la porta a conoscere una vecchia signora. Su un filo invisibile, due vite che, nonostante siano divise da mezzo secolo d'età, viaggiano parallele nel raccontarsi."

Tremava. Incontenibilmente. Come una foglia che stramazza a giravolta. Non riusciva a smettere. Gocce di sudore imperlavano la sua fronte. Mise un fermaglio al ciuffo dei capelli. Lungo, ma rasati dietro la nuca. Prese il trolley dal garage. Gettò dentro gli abiti alla rinfusa. Lei, sempre così ordinata, precisa. Soffocava. In quella casa, un tempo amata a dismisura, non respirava più. Era l’ultimo scampolo d’estate. Doveva fuggire. Cambiare aria. Non aveva ancora programmato nulla. Il percorso, la destinazione. L’ultimo incubo di quella notte, in quel letto freddo e vuoto da troppi anni, accese una luce nel pertugio della sua mente. Nina non ricordava il tempo di aver preso una decisione da sola. Eppure, all’improvviso, si vide caricare la valigia in auto. Chiuse l’abitazione a doppia mandata. Salì sulla sua Jimny azzurro cielo e ingranò la marcia. Prima di imboccare l’autostrada, si fermò al suo negozio. Sulla porta dell’adorata libreria appese un cartello con la scritta “Tornerò, appena potrò!”. Non fece sosta neppure al cimitero. Là, dove riposavano le sue radici. Le sue splendide anime addormentate, silenti di segnali. Poco le importava di quello che la gente avrebbe pensato. In quel piccolo paese della conca padana lei non si era mai sentita stretta. Ma le ciarle avevano il sopravvento. Dopo una vita vissuta tra la nebbia e il rintocco cadenzato delle campane, ci si abitua a non considerarle più. Era nata con l’odore del letame, il profumo del fango e la terra grassa che offriva svariate specie di frutti, ricche verdure e deliziosi fiori campestri. Gli orti erano un susseguirsi di aromi e colori, a seconda delle stagioni. Forse le sarebbe mancato tutto questo. Partì. Lo fece con la ferma convinzione che non vi è modo di conoscere cosa si aspetta dietro l’angolo. Nemmeno se esiste un angolo oppure no. Sapeva solo che senza le tenebre non si possono vedere le stelle. Di tanto in tanto si perdeva nei meandri della sua mente. Si smarriva e intravedeva una speranza. Tremula come il batter d’ali di un uccello. E seguendo il suo canto, forse avrebbe continuato a camminare. Un passo dopo l’altro. Forse un giorno avrebbe ritrovato la via di casa. Il senso della vita. La stessa che finora era stata brutale e spietata con lei. L’aveva raggelata e consumata fino alle ossa. Le aveva spaccato il cuore con moti dolorosi. Ma a dispetto di questo si rese conto che per paradosso era proprio l’assenza del significato della vita a rendere tutto così bello, raro e miracoloso. Giunta al casello di Melegnano, pagò il pedaggio e, rallentando, guardò i cartelli indicatori stradali. Prese la tangenziale ovest e proseguì. Più avanti lesse la dicitura “Direzione laghi”. E fu come un’illuminazione. Una sorta di intenso déjà-vu, a tal punto che, per un attimo, le sembrò di rimanere senza fiato. Sentì la voce calda e avvolgente di nonno Giulio mentre le leggeva: “Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi,...”

Specifiche

• Pagine: 184
• Anno Pubblicazione: 2020
• Formato: 150*210
• Isbn: 978-88-31243-31-5
• Prezzo copertina: 15€