Le protagoniste delle nove storie prendono voce pur non avendone avuta a volte, pur avendola persa per sempre. Non è il racconto delle feri- te della morte, ma delle ferite della loro anima, fino a farle rinascere nella poesia del loro amore, della loro voglia di vita. È un racconto delicato quello dell’autrice, che sembra quasi alla fine di ogni storia accarezzare dolcemente ciascuna delle protagoniste. Lo fa timidamente e trasmetten- do nitidamente l’estrema difficoltà che avverte nel confrontarsi con storie di vita lontane dalla sua realtà, quella di “donna normale”. E di tanto in tanto chiede perdono a chi da quel dolore è stata penetrata. L’autrice riesce a dar voce e luce alle esistenze di queste donne. E lo fa con un libro in cui dimostra di avere fatto ella stessa un viaggio nei possibili percorsi emotivi di vite solo apparentemente lontane da lei.