Giuseppe L. Bonanno, Francesco S. Calcara, Aurelio Giardina e Vincenzo Napoli, dopo lo splendido volume La città palmosa. Una storia di Castelvetrano I- Dalle origini al XVII secolo di recente edita dall’Officina di Studi Medievali nella sua seconda edizione, ci regalano un magnifico studio su un’altra pagina ricchissima di Castelvetrano: la storia della Chiesa e del Monastero dell’Annunziata.
Le origini medievali della Chiesa e del suo complesso si legano alla biografia di San Gandolfo (oggi patrono di Polizzi Generosa), umile fraticello francescano che giunge in Sicilia dalla lontana Lombardia intorno al 1225 in cerca di vita contemplativa e solitaria, ma la sua lunga storia attraversa, con rifacimenti e ricostruzioni, l’intero contesto rinascimentale per approdare poi, nel 1526 alla fondazione del Monastero femminile dell’Annunziata che chiude soltanto nel 1866 a seguito della soppressione sabauda degli ordini religiosi. Nel 1712 le suore portano a termine la costruzione della nuova chiesa ben più grande e spaziosa rispetto alla precedente; le rifiniture e gli abbellimenti durano fino al 1725. Da allora ad oggi, notevoli sono stati i rifacimenti e le ristrutturazioni anche a seguito del terremoto del Belìce del 1968.
La Chiesa, le cui sorti si intrecciano con quelle della nobile famiglia Tagliavia Aragona Pignatelli che segna la storia aristocratica di Castelvetrano, è tutt’oggi aperta al culto e vivamente frequentata.
Il volume, con l’ausilio di testimonianze d’archivio e di una ampia documentazione fotografica arricchita da piante e planimetrie, non solo racconta in modo pregevole e finemente narrativo la storia della Chiesa e del suo complesso architettonico, ma riesce a dar conto anche della mole di opere d’arte e di manufatti di grande pregio artistico che fanno da ricco contorno e che ancora, in larga parte, sono oggi presenti per la pubblica fruizione.