“È meglio stare sui coglioni a molti che piacere a molti coglioni.” “La suocera di una mia amica ha fatto carriera nell’esercito: è stata promossa al grado di serpente maggiore.” “È giusto che i maschi qualche volta vadano a mignotte: bisogna andare a trovare la mamma di tanto in tanto.” “C’è una differenza tra chi è pagato per rompere i coglioni e chi lo fa gratis: i primi hanno un orario.” “Il condominio si chiama così per un motivo: ci vuole il condom per proteggersi dalle teste di cazzo che lo abitano.”
Nel quarto volume della serie, i “fuorismi” di Brianna diventano un po’ cattivelli, anzi cattivoni, anzi decisamente velenosi. Nel mirino l’universo mondo di chi ci sta sulle ovaie o sui gioielli di famiglia, a seconda del sesso di riferimento; oltre che ovviamente le miriadi di figli e figlie di buona donna, con tutto il rispetto delle operatrici del settore che fanno del bene svolgendo un lavoro tanto pericoloso quanto disprezzato. Il tutto è sintetizzato dall’autrice così (scusate i francesismi): “Quando hai a che fare con uno stronzo ci sono solo due possibilità: o lo prendi a schiaffi o lo prendi per il culo.” Essendo l’autrice contro la violenza a tutti i livelli, non rimane che una possibilità.
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