Monica Colella
OLTRE LA PAURA

OLTRE LA PAURA
Prezzo Fiera 15,00
Prezzo fiera 15,00 Vincere oggi ansia e panico per ritrovare la serenità

Una lettura psicologico-formativa che favorisce il superamento di ansie, angosce, panico e paure più frequenti. La comprensione delle emozioni nel "qui ed ora", attraverso l’ausilio di esercizi pratici e rimedi naturali. Respirazione, meditazione, utilizzo di erbe terapeutiche e fiori di Bach. Ritrovare la serenità si può.

Primo capitolo

Capitolo 1

L’aspetto emozionale ai tempi del corona virus

Ci siamo ritrovati, tutto d’un tratto, da un giorno all’altro, sulla stessa barca… tutti impauriti, indifesi, spaventati. Tutti increduli e impotenti dinnanzi ad una specie di virus chiamato CORONA, o meglio indentificato come Covid 19. Ci siamo sentiti protagonisti di una situazione surreale, spettatori di un film horror che non volevamo vedere, che ha inquinato i nostri sogni e sonni più tranquilli, facendoci risvegliare nel bel mezzo della notte con il cuore in gola e una pietra sul torace. Siamo tutti caduti in ginocchio nel vortice di un enorme terremoto emozionale. Per la prima volta possiamo dire che non c’è distinzione di sesso, razza o età. Non c’è distanza che tenga, distanza che ci divida e distanza che ci faccia sentire diversi. Siamo tutti spaventati da quel “mostriciattolo a forma di palla” che può sconvolgere e stravolgere le nostre vite. Ognuno di noi ha cercato di dare un significato profondo, di piena evoluzione e trasformazione interiore della specie in questa situazione di emergenza. Si è riflettuto su come il pianeta fosse stanco del nostro contributo malvagio, stanco di come avessimo distrutto le relazioni, stanco dei nostri soprusi, delle violenze, delle guerre, dei conflitti interpersonali, dei pregiudizi. Ci siamo soffermati sul prevalere dell’invidia sociale, dell’avidità, dell’ipocrisia, dell’egoismo a discapito della bontà, della pura condivisone, del senso di appartenenza, dell’amore puro. Negli anni, presi dalle nostre frequenti corse contro il tempo, abbiamo accantonato anche l’amore verso noi stessi, al tempo dedicato al nostro benessere fisico e mentale. Abbiamo trasformato le nostre famiglie in fabbriche di acciaio, rigide, meccaniche, prive di ascolto e di empatia, prive di attenzione gli uni degli altri, siamo diventati ciechi che, pur avendo il dono della vista, vedevamo tutto annebbiato. La fretta, la sensazione di non avere mai tempo per fare le cose…ma dico le cose semplici come dialogare in casa, cimentarsi nel preparare dei cibi succulenti, trovare il tempo di leggere un buon libro, giocare con i propri figli, ascoltarsi …semplicemente ascoltarsi per riconoscersi... quanto tempo donato al superfluo a discapito dell’essenziale! una vita senza abbracci veri che scaldano, senza sentire il bisogno dell’altro, sovrastati da un grande senso di impotenza, consapevoli di poter tenere tutto sotto controllo. Quante cose abbiamo dato per scontato? Abbiamo dato per scontato anche il tempo…il tempo per manifestare affetto, il tempo per chiarirsi, il tempo per perdonare, il tempo per risolvere qualsiasi tipo di problema, il tempo per stare! Questo isolamento, questa ridotta libertà suona alle nostre orecchie come rinascita: la rinascita di noi stessi, in grado di rimettersi in piedi dopo una catastrofe, nonostante le enormi difficoltà. Una rinascita che ci chiede di essere nel presente, di vivere nel” qui ed ora”, ci chiede di osservare attentamente le nostre vite, di sviluppare il senso di gratitudine per ciò che abbiamo. Stiamo combattendo con un virus che ci terrorizza. È inutile nasconderlo. Fa paura ai genitori che temono per i propri figli, figli che temono per i propri nonni, fa paura ai malati oncologici che nella loro battaglia si ritrovano insidiata la minaccia insistente ed invisibile del virus. Fa paura ad ogni essere umano per il senso di impotenza, perché ci pone ogni giorno di fronte alla vita vera: il baratro tra la vita e la morte. Poi c’è il rovescio della medaglia che spaventa: lo stato temporaneo di disorientamento, di confusione. Non sappiamo più chi siamo, qual è il nostro vero ruolo, perché ci è sfuggito di mano. Genitori e figli si ritrovano, forse per la prima volta, a guardarsi pienamente negli occhi e a parlare, coppie in piena crisi a condividere una convivenza forzata. Famiglie disperate senza lavoro e senza soldi, genitori distrutti per i loro figli con disabilità o malattie croniche che temporaneamente hanno sospeso cure e riabilitazione. Siamo messi di fronte all’esperienza della perdita : abbiamo perso la nostra quotidianità, le nostre abitudini, il nostro lavoro e le nostre sicurezze. I nostri defunti vengono accompagnati alla fine del loro viaggio di vita senza dignità, senza rispetto e i loro familiari costretti ad elaborare la perdita di un lutto nella maniera più atroce: niente funerali, niente saluto e niente post mortem. La mancanza del funerale suona come una bomba inesplosa, la mancanza di un rito di passaggio che ci consente di chiudere una pagina a livello emotivo e ci consente da sempre di prepararci alla rielaborazione del lutto. Senza riti risulta tutto più difficile: perdere un pezzo di noi stessi e non poter soccombere. L’unica risorsa che abbiamo è attingere alle esperienze positive con la persona che abbiamo perso, che ci ha lasciato, rivivendole in maniera piena e vivida affinchè la sua scomparsa possa trasformarsi in un una presenza che ci accompagna per tutta la vita, che apre spazio ad una parte dell’altro che rimane e vive in noi per l’eternità. Si evince che in questa emergenza alla quale siamo sottoposti, un grosso impatto lo ha il ruolo psicologico e sociale: caliamoci dentro noi stessi, facciamo di questa rivoluzione una risorsa e apriamo le porte all’ottimismo, alla positività, alla speranza. Crediamoci fino in fondo e non molliamo, salvaguardiamo noi stessi e gli altri e facciamo in modo che questo tempo sospeso non sia un tempo perso ma ritrovato.

Specifiche

  • Pagine: 144
  • Anno Pubblicazione: 2020
  • Formato: 150*210
  • Isbn: 978-88-31243-18-6
  • Prezzo copertina: 15€

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