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Diastema

Federico Marri – Marie Rouquié
Pietro Nardini (1722-1793) da Livorno all’Europa

Pietro Nardini (1722-1793) da Livorno all’Europa
Prezzo Fiera 38,40
Prezzo fiera 38,40 Catalogo tematico delle opere

Pietro Nardini fu violinista tra i più celebrati del secondo Settecento, esponente di spicco dell’antica tradizione italiana e, in particolare, della scuola tartiniana, la cui identità stilistica risiedeva nel cantabile, nell’ornamentazione espressiva degli adagio, e nel magistrale virtuosismo tecnico; una scuola che il violinista livornese continuò a Firenze e che formò eccellenti strumentisti.
Accostarsi a Nardini significa accettare di introdursi nella complessità determinata dal trovarsi «tra due stili»: la ricerca di significati, di discorsi e di affetti propri della musica barocca viene infatti trascritta da lui in un linguaggio nuovo, costituito da un registro prevalentemente elegante, ricco di colori musicali e pieno di spirito, che dà il tono alla musica che sta per arrivare. 
Questo catalogo vuole essere la porta per entrare nell’opera di un violinista-compositore che suscitò l’interesse dei Mozart e di numerosi altri suoi contemporanei, e che oggi sembra tornato al centro dell’attenzione degli esecutori più consapevoli.

Primo capitolo

L’opera, monumentale, di Marri e Rouquié che si sviluppa in queste pagine è stata per me un’oasi, un rifugio dall’alluvione di pressappochismo e di improvvisazione che, ahinoi, i tempi moderni ci stanno riservando. Dico un’oasi perché nelle tante pagine dedicate alla figura e alle opere del musicista livornese ho ritrovato l’approccio sistematico, rigoroso, approfondito e umile dello studioso con la S maiuscola - un approccio che condivido e ammiro anche se la mia provenienza culturale è assai diversa. Un approccio che ha portato a risultati che si possono definire, credo, “definitivi” su Nardini, fino ad oggi un po' trascurato, e che in alcuni casi porteranno a necessari ripensamenti e riposizionamenti di fatti e personaggi. Un approccio che sempre più spesso si fatica a riconoscere in ambito accademico e no: basti citare il fatto che la pagina Wikipedia in lingua inglese su Pietro Nardini inizia con l’indicazione errata della nascita a Fibbiana. E proprio qui sta il significato di un’opera di erudizione come quella che sto presentando: creare un punto di riferimento definitivo e ripristinare la verità storica contro le interpretazioni improvvisate o parziali. Non temo smentite dicendo che da questo punto di vista quest’opera sarà un grande successo. Mi auguro anzi che a questa pubblicazione cartacea possa seguire la pubblicazione elettronica in modo da rendere il testo facilmente consultabile agli studiosi e ai lettori di tutto il mondo.

Studiosi e lettori che leggeranno il Catalogo su due piani: riferimento insostituibile per lo studio e la datazione dettagliata dell’opera musicale del Nardini, ma anche strumento di approfondimento storico, attraverso la viva descrizione della biografia e della personalità dell’artista. Quest’ultima descrizione in particolare rende una figura di Nardini cui sono affezionato e che potremmo definire come “cittadino del mondo radicato nella sua terra”. La stima e la fama del musicista era viva in tutta l’Europa della seconda metà del ‘700, e le occasioni e le offerte prestigiose di lavoro non mancavano. Tuttavia, Nardini orbitò sempre tra Firenze e Livorno, restando cioè legato indissolubilmente, tra l’uno e l’altro dei suoi moltissimi impegni, alle proprie radici, e contribuendo in modo fondamentale alla vita artistica e culturale locale del suo tempo. In questi tempi di “fuga dei cervelli” e di globalizzazione anche troppo spinta, perché non vedere nell’esperienza di Nardini un modello da seguire?

Sull’aspetto squisitamente storico e musicologico lascio infine ad altri, più titolati, il giudizio, le (molte) lodi, e le (poche) critiche. Dal mio punto di vista di Presidente dell’Istituto “Pietro Mascagni” non posso però non sottolineare la particolare significatività di quest’opera nell’ambito dell’attività di alta formazione che l’Istituto svolge. Da tempo la Biblioteca del “Mascagni”, sotto la direzione del prof. Marri, ha intrapreso un percorso di approfondimento riguardo ai poeti e musicisti livornesi. Tra i risultati più significativi raggiunti, oltre ai convegni su Calzabigi, su De Gamerra e su Nardini, vanno ricordate la pubblicazione - in collaborazione con il Dipartimento di Storia del teatro e dello spettacolo dell’Università di Padova - di una collana dedicata ai libretti di De Gamerra, l’edizione delle VII Sonates pour Violon avec les Adagio brodés di Nardini, e quella della Sinfonia concertante in Sol maggiore di Cambini. Per non menzionare le tesi di laurea e di dottorato di ricerca discusse in università italiane, gli articoli pubblicati su riviste italiane e straniere, e le incisioni discografiche che hanno utilizzato i materiali conservati a Livorno. Il Catalogo tematico di Nardini, ulteriore perla in questa collana, rappresenta un contributo notevolissimo lungo questo percorso di eccellenza culturale. Un contributo che, come già accennavo, non solo si rivelerà di particolare importanza per la città che a Nardini ha dato i natali, e per l’Istituto che ne tramanda la tradizione musicale, ma che rappresenterà per il suo valore un punto di riferimento per tutta la comunità artistica e della ricerca musicologica.

 

prof. Marco Luise

Presidente dell’Istituto superiore di studi musicali “Pietro Mascagni” di Livorno

 

 

 

È con vera soddisfazione e comprensibile orgoglio - e anche con profonda gratitudine per l’Associazione “Amici del Musei e dei Monumenti Livornesi”, il cui sostegno finanziario rende possibile questa pubblicazione - che, quale direttore dell’ISSM “Pietro Mascagni”, saluto l’edizione del lavoro di Federico Marri e di Marie Rouquié, frutto d’intensa e puntuale ricerca e di analisi critica e filologica. Corredato di una robustissima strumentazione documentale, questo testo aggiunge un elemento di solida conoscenza alla ricognizione del profilo storico e culturale di questo territorio e di questa città.

Il Catalogo tematico delle opere di Pietro Nardini non è che l’ultimo prodotto, in ordine di tempo, dell’impegno pluridecennale che Federico Marri coltiva con la collaborazione di molti studiosi, e che, nell’ambito del progetto “Poeti e musicisti livornesi tra XVIII e XIX secolo” avviato nel 1987, oltre ad avere consentito la realizzazione di un notevole archivio contenente migliaia di informazioni su personaggi ed istituzioni musicali livornesi, ha disegnato un percorso di collaborazione tra la Biblioteca dell’Istituto e altre istituzioni culturali del territorio e non solo, prima fra tutte la Biblioteca Labronica di Livorno. Ed è anche grazie a questo progetto e alle molte attività di ricerca che da esso promanano, che la Biblioteca dell’ISSM “Mascagni” si pone quale autorevole soggetto della rete della ricerca scientifica universitaria nel nostro Paese.

In questo contesto vede la luce il catalogo dei libretti d’opera conservati alla Biblioteca Labronica, che conclude una minuziosa ricognizione dei fondi di quell’istituzione; grazie a finanziamenti del CNR, ministeriali, degli enti locali, di istituzioni e di associazioni, si realizzano le edizioni dei libretti di Giovanni De Gamerra, con la collaborazione del Dipartimento di Storia del Teatro e dello Spettacolo dell’Università di Padova, e i convegni su Ranieri Calzabigi; infine, le edizioni, nel 2007, di opere di Nardini (le Sonates avec les Adagios brodés per violino e basso a cura di Enrico Gatti) e di Cambini (la Sinfonia concertante in Sol maggiore per flauto, violino e viola a cura di Arduino Gottardo); quest’ultima grazie, anche in questo caso, al finanziamento dell’Associazione “Amici del Musei e dei Monumenti Livornesi”.

Fatica schiettamente scientifica, questo Catalogo tematico delle opere di Pietro Nardini, articolato secondo una notazione documentale ricchissima, finisce per divenire anche una lettura che si apre sul teatro della vita culturale, sociale e politica della Toscana del XVIII secolo. E accade, così, che da lettere e documenti si affaccino anche elementi di quotidiana umanità, fatti di entusiasmi o delusioni, di consigli, di raccomandazioni o segnalazioni; oppure che si mettano in risalto i percorsi della politica e in che misura gli equilibri dei poteri del tempo determinassero non poco le vicende dell’arte e dei suoi autori.

È, infatti, anche una ricostruzione puntuale e saldamente documentata della biografia del Nardini quale esecutore e quale autore, che va a rintracciare i percorsi professionali, le speranze, quali soddisfatte e quali deluse, le relazioni con altri autori ed esecutori suoi contemporanei; e infine intesse l’esistenza del compositore nella fitta e vivacissima trama della vita musicale del tempo a Livorno e a Firenze, ma anche in Austria, Germania e nel resto d’Europa.

Un tratto questo che dona all’opera, insieme con l’ineccepibile rigore scientifico, il versante di una godibilità più diffusa, non circoscritta unicamente all’ambito degli addetti ai lavori, ma capace di accattivarsi il vivo interesse anche di chi sia semplicemente desideroso di uno sguardo più consapevole sulla vita musicale della Toscana del tempo. 

Prezioso è anche il conciso quanto intenso contributo che Marie Rouquié ci consegna, aggiungendo il punto di vista dell’esecutore, del violinista, sull’opera di Nardini. Rouquié introduce riflessioni su aspetti stilistici della scrittura nardiniana, sui loro nessi con la scuola di Tartini, di cui Nardini fu allievo prediletto, e sul loro proiettarsi già verso la sensibilità di una generazione successiva; affaccia interessanti considerazioni sull’interpretazione e sul linguaggio violinistico e pone un accento di particolare attenzione alla questione dell’adagio ornato. È questo uno degli aspetti più caratterizzanti della scuola tartiniana, che prevede lo sviluppo delle capacità espressive e della cantabilità dello strumento mediante un’ornamentazione - scrive Rouquié - «estremamente sviluppata, melodicamente, armonicamente e ritmicamente». Un aspetto che secondo Rouquié è anche chiave di riflessione su un linguaggio nuovo, che arricchisce la percezione e l’interpretazione violinistica degli stili barocco e classico.

Dunque, dalla ricognizione sistematica delle opere di Pietro Nardini questo Catalogo prende spunto per disegnare un panorama di più ampio respiro, aprendo la strada - col porre solidi e documentati punti di riferimento - a nuove e feconde prospettive di studi a venire. Cosa, questa, che è poi ambizioso obiettivo di ogni ricerca scientifica.

 

prof. Stefano Guidi

Direttore dell’Istituto superiore di studi musicali “Pietro Mascagni” di Livorno

 

Specifiche

  • Pagine: 764
  • Anno Pubblicazione: 2017
  • Formato: 17x24
  • Isbn: 9788896988466
  • Prezzo copertina: 48

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