Cuba, anni Quaranta. L’Avana, la capitale, è la Parigi dei Caraibi, una città splendente dove migliaia di luci al neon illuminano le vetrine, mentre uomini e donne, con eleganti vestiti alla moda, si lasciano tentare dalla notte. Cuba è un teatro a cielo aperto dove si esibisce il paradiso dell’intrattenimento, della frenesia e dei piaceri mondani, in uno spirito di pura celebrazione edonistica. La vita economica dell’isla grande funziona come una gigantesca corporazione illecita, con reparti specializzati e infiltrazioni a tutti i livelli di potere: il gioco d’azzardo e le scommesse, il traffico ed il contrabbando di droga e di pietre preziose, la prostituzione e il suo gigantesco indotto di hotel e locali, dalle peggiori bettole fino agli alberghi di lusso come l’Hotel Nacional, dove i vassoi colmi di caviale navigano su fiumi di Champagne, e dove artisti come Frank Sinatra o Nat King Cole si esibiscono sul palco accompagnati da un’orchestra di oltre cinquanta elementi. L’Avana in quegli anni è ormai diventato un impero, e perché questo impero si regoli da sé, ognuno dei suoi componenti deve ricevere la sua parte di profitto…
Nel lato oscuro di questo scenario sfavillante si snoda un thriller tutto al femminile, tra visioni oniriche, antichi rituali santeri, vendette mafiose e potenti armi di ultima generazione.