Quella in cui siamo immersi e una società impoverita, conflittuale, talora – non solo nelle periferie – degradata, senza prospettive e senza politica. E in questo contesto l’incertezza sul futuro si trasforma sempre più in paura.
Il barbaro è l’altro, per provenienza, per costumi, per razza.
Il fantasma della paura attraversa le società contemporanee. Ci sono, alla sua base, fatti eterogenei: la crisi economica, l’impoverimento diffuso, l’incertezza sul futuro, la novità oscura della globalizzazione, il disordine sociale, il terrorismo, la criminalità di strada. Ma è quest’ultima ad essere isolata e strumentalizzata da media alla ricerca di scoop e da una politica miope, priva di tensione morale e interessata solo al consenso. Così, anche se la criminalità non aumenta e l’immigrazione dà futuro a una società altrimenti in esaurimento, crescono il carcere e il razzismo.
E la collettività individua i suoi nemici: i barbari, i marginali, i ribelli. Non è la prima volta nella storia. Ma sempre ha prodotto guasti e tragedie…