Quando la luce lasciava spazio all’ombra. Compariva un cavaliere. Verso il palmeto. Una sagoma nera, in fondo alla striscia di polvere e di ghiaia, che partiva dai ruderi dei cantieri di Casebasse e riportava la mente alle porte del deserto, alle strade che conducono con le loro leggende di sultani e con le storie di battaglie di guerrieri berberi ai villaggi intorno a Marrakesh. Un cavaliere brutto di faccia, di occhi e di capelli, alto, deciso, vestito di nero e oro fastoso. Uno zingaro, dicevano, strano, misterioso.
Primo capitoloIn Sicilia. A Messina. Sulla strada del Faro. In Rivera Paradiso. In riva allo Stretto. A villa Belviso. Nella torretta di grecale. Sotto il pergolato. Immerso nel profumo intenso dei gelsomini. Don Pietro seguiva in lontananza, in quel trattodi mare fra Torre del Faro e Cannitello, il mare d'Ulisse, il mare periglioso di Cariddi che inghiottiva i naviganti e di Scilla che li risputava oltre lo Stretto...