La Sicilia di età normanna è un ambito storico capace di attirare incessantemente l’attenzione di studiosi delle più svariate discipline nello sforzo di offrire un continuo e dialettico arricchimento di saperi e conoscenze su un periodo tra i più fortunati della millenaria storia dell’isola.
Il modo più adeguato di studiare la Sicilia dei secoli XI e soprattutto XII deve però fondarsi sulla consapevolezza che sotto la dominazione normanna l’isola è stata un formidabile catalizzatore di apporti culturali molteplici che non possono risaltare in tutte le loro valenze impiegando un’ottica incentrata rigidamente sull’isola e sulla sua pretesa unicità, ma solo perseguendo un processo di ricerca comparativo che riesca a evidenziare origine e diffusione dei vari apporti culturali, spaziando attraverso il Mediterraneo e le sue culture, in particolare quella islamica.
Solo così possono liberamente affiorare flussi di competenze e saperi, in ambito scientifico, artistico e, in generale, culturale, paragonabili a quelle acque vivificatrici, rappresentazione metaforica della creazione e, indirettamente, della potenza creativa del sapere, che ricorrono con frequenza in vari contesti mediterranei e che trovano rappresentazioni ripetute ed esemplari nella Sicilia normanna.
Flussi generatori e rigeneratori, simboleggiati dallo scorrere dell’acqua scolpita in un attimo del suo perenne divenire nella fontana del chiostro del Duomo di Monreale, eloquente immagine simbolica del contenuto di questo volume, frutto del dialogo e della collaborazione tra studiosi dell’università Complutense di Madrid e delle Università siciliane.