Quando al forestiero capita di visitare piccoli paesi come Teana, si meraviglia del fatto che ci sono pochi servizi e comodità. Colpa dell’invadenza di un modello di vita moderno che non ha mai fatto niente per capire e aiutare. Nessuno immagina che una volta la vita in questi posti si svolgeva in piena autonomia.
Coltivavano i campi e grazie agli scambi tra le famiglie e alla solidarietà profonda tra le persone, non mancava niente. Si diceva: “Fai la porzione ai vicini, ai parenti e a chi non ha niente.” Quando hai qualcosa. Tutta la comunità partecipava ai momenti di gioia e a quelli tristi. Nelle strade i bambini giocavano in piena sicurezza perché tutti erano genitori, fratelli e sorelle.
Anche i divertimenti si organizzavano spontaneamente: i balli nelle case, i giorni dedicati alle feste religiose, la mascherata. Ognuno conosceva le regole, il costume si sistemava durante l’inverno. Essendoci poche possibilità di comunicare con l’esterno, tutto si svolgeva sempre allo stesso modo: sulla base di valori che potrebbero e dovrebbero rimanere immutati nel tempo..