Quanti crimini compiuti tra queste montagne finirono nel nulla.
Quante volte i malviventi, scendendo dai monti per procacciare alimenti e vestiario, ripagarono la gente con la punta dei pugnali e le palle dei fucili…
Ancora adesso, nelle lunghe sere d’inverno, si sentono raccontare con compiacenza, dagli anziani e spesso accade ad Agerola, storie dei briganti. Talvolta trasformate e non di rado ingigantite, ma piene di ardore ed esaltazioni. Il ricordo è ancora vivo ed ha significato il passato di questo Sud.
Lontano dal voler essere quindi, una sola trattazione di crimini e di smagliature nell’ordine pubblico, dovuti al gravissimo stato di arretratezza culturale, sociale ed economica di queste zone, l’analisi svolta vuole costituire anche, un elogio dei sacrifici di coloro che con dignità e perseveranza si opposero esemplarmente al dilagare del fenomeno malavitoso del nostro passato.
Tuttavia, la massiccia dimensione che il fenomeno assunse all'indomani dell'unificazione della Penisola pone degli interrogativi.