Il cibo influenza i nostri stati d’animo?
Pare proprio di sì. Dalle ricerche effettuate dai ricercatori nutrizionisti si è capito che molto spesso il luogo dal quale bisognerebbe partire per guarire alcune patologie… è la cucina.
Altrettanto vero che i nostri stati d’animo influenzano il nostro modo di cucinare.
Chi è innamorato cotto finisce per bruciare quello che sta cucinando, mentre quando siamo arrabbiati i nostri piatti sono infuocati o se siamo svogliati prepariamo pasta scotta.
Sfogliando le pagine di questo quaderno troverete ricette adatte al vostro stato d’animo.
Un pancotto profumato se siete malati d’amore, un bel tiramisù al zabaione per riprendere le forze o una ricetta tutta da frullare per calmare i nervi.
Ricette tutte da provare e da cambiare di volta in volta… come il vostro umore!
INTRODUZIONE
Il cibo influenza i nostri stati d’animo? E i nostri stati d’animo influenzano il nostro modo di cucinare o mangiare?
Dalle ricerche effettuate da ricercatori nutrizionisti pare proprio di sì.
Gli esperti del progetto inglese “Mood and food project” hanno compreso, attraverso le ricerche effettuate che, molto spesso, il luogo dal quale bisognerebbe partire per guarire certe patologie è: la cucina.
Si è scoperto che tutto ciò che mangiamo può cambiare la chimica del nostro cervello e di conseguenza il modo in cui ci sentiamo. Così come vale per tutto il nostro corpo, anche il cervello può essere influenzato in modo positivo o negativo da ciò che ingeriamo.
Confessiamolo, quante volte sentendoci un po’ giù ci siamo consolati con un pezzo di cioccolata?
La cioccolata ha il potere di farci sentire meglio e non è un caso perché stimola le endorfine, oppioidi naturali prodotti dal cervello, che influenzano positivamente il nostro stato d’animo.
Sarebbe bello combattere la criminalità a colpi di cioccolata!
Se la cioccolata predispone al buonumore, i carboidrati rilassano, mentre i cibi ricchi di proteine, come carne e pesce, aiutano la nostra capacità di concentrazione.
Grazie ai vari esperimenti effettuati nel corso degli ultimi anni è stato dimostrato che esiste un legame tra squilibri nutrizionali, sbalzi d’umore e depressione.
Dal cibo sembra possa trarre giovamento anche chi soffre di depressione attraverso l’assunzione di frutta e verdura e pesce oleoso (tonno, sgombro e salmone).
Se il cibo può colmare certi vuoti affettivi è altrettanto vero che il nostro approccio alla cucina dipende dallo stato d’animo con cui ci avviciniamo ai fornelli. Non è forse vero che chi è innamorato cotto finisce per bruciare quello che sta cucinando? Quando siamo arrabbiati i nostri piatti sono infuocati (“scusa, caro mi è scappato troppo peperoncino”) o svogliati e disattenti prepariamo pasta scotta e pollo crudo?
Le nostre emozioni influenzano il nostro modo di cucinare e viceversa.
Emozioni.
Emozioni culinarie da scoprire sfogliando le pagine di questo nuovo quaderno del Loggione per giocare e divertirsi a trovare tracce di noi fra le sue pagine e provare le ricette che sentiamo più adatte al nostro stato d’animo. Un pancotto profumato se siamo malati d’amore, un bel tiramisù allo zabaione per riprendere le forze, una ricetta tutta da frullare se vogliamo calmare i nervi (frulla, frulla che ti passa).
Ricette che possono cambiare di volta in volta, come il nostro umore.
Buone emozioni culinarie.