A 150 anni dall’unità d’Italia, le pagine di Nello Morsellino studioso trapanese scomparso di recente – piene di intensa e garbata umanità, ma anche di attenta e sagace ricostruzione storica – vogliono porre in evidenza fatti e situazioni che stanno alla base di una verità inoppugnabile: l’esistenza ancora oggi di una Questione Meridionale che trae origine dai fatti garibaldini-risorgimentali.
L’intento dell’autore – come egli stesso afferma nell’Introduzione – è quello smitizzare l’“eroe” Garibaldi e farne invece un personaggio più vicino alla realtà, ma anche quello di mettere in evidenza che l’unità d’Italia, vista dai meridionali e dai siciliani in particolare, non è stata affatto quella grande conquista per tanto tempo sbandierata come un grande traguardo sociale ed economico, almeno per coloro che l’hanno subìta. «Che cosa – veramente – ha significato l’unità d’Italia per le popolazioni meridionali, per la loro affrancazione dalla delinquenza, dal bisogno di lavoro e da una parità completa con le altre parti di questa Italia oggi di nuovo spezzettata?». Questa è la domanda di fondo cui il volume vuole dare risposta.