Una sorta di mondo “altro” è quello che si ascolta nel silenzio spirituale degli eremi dell’Umbria. Luoghi mistici, spesso deserti, impervi e selvaggi, che esercitano un potere evocativo e di richiamo. Spazi fisici e dell’anima che, nella nostra società iperantropizzata, supercommercializzata, ci attirano con la fascinazione di un invito particolare: quello alla ricerca di “qualcosa” che è perduto.
Una luce nel verde, immersi in atmosfere ascetiche, il volume è una nuova, ricca, rassegna di eremi che costellano gli Appenini umbri: spazi angusti, situati in luoghi tanto silenziosi quanto impervi, accanto ai quali oggi sorgono abbazie e monasteri.
Un significativo “campionario” dell’universo eremitico, fatto di posti rimasti ancora liberi delle aggressioni edilizie, grazie all’ambiente rude e arduo che li ha difesi. Luoghi che per questo ripropongono con verità le atmosfere incantate e dense di mistero dei secoli trascorsi, quando era ancora possibile pregare, contemplare, pensare, rimanendo soli con sé stessi e con il mistero di Dio.
L’esperienza eremitica, come ricerca del “deserto” con i suoi eroismi e pericoli spirituali, ha trovato nel territorio umbro, che pure non disponeva di aree desertiche, zone isolate tali da essere ambite per “inoltrarsi” alla ricerca di Dio. Nei suoi rilievi montani, nelle sue foreste e nei suoi boschi impenetrabili, nel suo territorio così mosso e variegato, l’Umbria bene rientra in quel genere di “natura” che sollecita all’elevazione della preghiera e al rapporto con le creature che rinviano al Creatore.
Una terra – quella umbra – nella quale due giganti di santità e di cultura, Benedetto da Norcia e Francesco d’Assisi, vollero ritirarsi a vita contemplativa, per ritrovare se stessi e congiungersi con Dio.
Sfogliando le pagine del volume, che ripropongono una densa raccolta di stupende riproduzioni fotografiche, si traccia una mappa, una guida attraverso cui ricostruire il percorso dei più grandi “cercatori” di Dio. Un viaggio che ci porta a riflettere sull’intensa vita di pensiero e di santità che scorreva dentro le mura degli eremi; spazi immortali che, ancora oggi, sono pur sempre e per tutti laboratori di umanità e serbatoi di speranza.
Un universo di luoghi benedetti, in grado di sopravvivere nei secoli e di riproporre un messaggio senza tempo; una fiammella, un segno d’insopprimibile esigenza dello spirito.