La storia del popolo dell’Iran è raccontata con rigore storico ma anche con passione da un iraniano che ha studiato e vive in Abruzzo. L’autore, testimone ed in contatto con molti protagonisti della poderosa rivoluzione del '79, s’interroga sui motivi che portarono Khomeini al potere e sull’islamizzazione forzata
della società che trascinò l’Iran nell’oscurantismo sotto gli occhi increduli della popolazione che nutriva altre aspettativa da quella rivoluzione.
“Una voce in capitolo” si pone delle domande e auspica di suscitarne altre. Offre strumenti per comprendere e dare risposte all’integralismo islamico e alle questioni che gravano sull’Iran e sul Medio Oriente.
La tesi del libro disarma l’ambiguo concetto di “esportazione della democrazia” e sostiene che le soluzioni alle problematiche dell’Iran risiedono nella società civile e in quelle forze democratiche estranee al corpus del regime islamico. A questo proposito l’ex ministro degli Esteri Giulio Terzi scrive nella prefazione: “L'Autore, con notevole prospettiva storica e sensibilità verso i fondamentali valori dello Stato di diritto, racconta come i popoli mediorientali e quello iraniano posseggano nel loro intimo istanze autenticamente democratiche, purtroppo manipolate spesso dal fondamentalismo religioso”.