«Dietro le quinte, non solo dell’arte ma al contempo del cuore, questi “versi da attore” che a volte si esibiscono ma sempre ci annidano dentro, palpitano e ci giungono, arringano o sussurrano, e dolcemente respirano, allertano o ci commuovono come versi veri, vitali, poesie della vita d’un uomo (prendiamo a prestito il credo, la formula, del vecchio Ungaretti più creaturale)…
Un uomo che nella sua valigia d’esperienza (e bagaglio d’emozioni), ha poche grandi certezze che sono il suo alfabeto di verità, di analogie, di metafore incarnate… E ognuna, se vissuta davvero, diventa facilmente il titolo, il messaggio vero d’una poesia».
Dalla Prefazione di Plinio Perilli